Nel precedente articolo (che trovate QUI) abbiamo esplorato qual è l’origine della Alopecia Androgenetica. Oggi scopriamo come riconoscerla e cosa è possibile fare per allontanarla e controllarla.
La manifestazione dell’Alopecia Androgenetica ha delle dinamiche ben riconoscibili. La prima cosa da ricordare è il fattore ereditario, se la mamma e/o il papa e /o il nonno materno, hanno manifestato questa condizione, esiste una elevata probabilità anche per noi. Oltre a questo, ci sono precisi metodi di valutazione e di riconoscimento.
Già dagli anni 60 sono state create delle scale di valutazione macroscopica ben definite.
La scala di Hamilton–Norwood per la manifestazione maschile
La scala di Ludvig per quella femminile
Entrambe permettono di far rientrare in un livello ben definito, la manifestazione in atto. Identificare il grado di manifestazione permette di comprende che grado di progresso ha raggiunto e che aspettative di evoluzione, e di eventuale risultato di trattamento, aspettarsi.
I primi segnali visivi sono il cambiamento di qualità: capelli meno lucidi, più sottili, crespi e, a volte, poco più chiari. Prosegue con la prima percezione di diminuzione di quantità, che diventa sempre più evidente tanto più la miniaturizzazione evolve. Quando l’evoluzione porta a un capello sempre più piccolo, definito vellus, si avrà una conseguente superficializzazione del follicolo, che potrebbe terminare con la completa cicatrizzazione. Quando questo accade si incominciano a denotare aree di calvizie. Capire quanto questa evoluzione è avanzata, è tra le prime cose da valutare.
La differente manifestazione tra uomo e donna è ulteriormente definita da quando tende a presentarsi. Nell’uomo tende a mostrare i primi segnali già tra i 18-22 anni (recentemente anche prima), in altri casi più tardivamente dopo i 28-30.
Nella donna si presenta normalmente con l’avvento della menopausa, ma non sono rari i casi di manifestazioni in età fertile. Tanto prima si manifesta, tanto più rapida e ampia potrebbe essere l’evoluzione.
In questa immagine possiamo vedere la scala di Hamilton-Norwood.
Come si vede dai vari gradi di evoluzione, ci sarà un progressivo arretramento dell’attaccatura, diradamento della zona centrale e una successiva confluenza tra queste due aree. Sapreste collocarvi nel grado corretto? Questo prima considerazione permette di comprendere quanto più veloce e evidente potrà essere l’Alopecia Androgenetica. Facciamo degli esempi:
In entrambi i casi agire è importante, con priorità diverse, ma anche con benefici diversi. Questo è il motivo che farà fare a ognuno, un percorso e una frequenza di trattamento personalizzata e non standardizzata.
In questa immagine la scala di Ludwing.
Nella donna il discorso è diverso. Per molto tempo si è parlato di Alopecia Androgenetica Femminile, ma le nuove considerazioni tendono ad affermare cause diverse. Si sostiene che, invece che un eccesso di recettività nei confronti del Dht, ci sia una carenza dell’altro ormone follicolare, l’Estrone. Si parla infatti di Alopecia da Estrone Carenziale. Dove il problema sia generato da una scarsa e insufficiente influenza di questo ormone, preposto a attivare e a mantenere in attività i cicli capillari. Ma di questo parleremo meglio nei prossimi articoli.
L’evoluzione tende ad iniziare dalla zona della riga centrale, senza quasi mai, tranne in circostanze che posso avvenire in concomitanza alla Alopecia Androgenetica vera e propria, influenzare l’attaccatura frontale. Nella donna, per chi ne è predisposto, tende a essere di più difficile controllo, per tale motivo il tempestivo riconoscimento è fondamentale.
A questo punto vediamo come è possibile contrastarla e perché farlo può essere efficace.
Le soluzioni topiche, tengono in considerazione due fattori principali: la buona funzionalità del cuoio capelluto e la componente ormonale.
Per prima cosa è necessario agire sulla buona funzionalità e permeabilità della pelle. Questo permette di avere un terreno più florido e di supporto. Quindi azioni igienizzanti e purificanti, magari associate a un buon massaggio (è una buona scusa per farsi massaggiare dal fidanzato o dalla moglie), sono la base di partenza.
Sarà poi necessario proseguire con trattamenti che abbiano la capacità di essere attivi su la componente ormonale
Nell’uomo, ostacolare l’azione del Dht (Diidrotestosterone) che, come abbiamo spiegato nel precedente articolo, è fautore del termine del ciclo vitale, e nei soggetti predisposti all’alopecia androgenetica, ancora più rapidamente. Il prodotto e la frequenza di applicazione, devono essere commisurate alla personale evoluzione. Più è rapida e manifestata, tanto di più si dovrà intensificare.
Nella donna, compensare la carenza di Estrone, che permette la partenza e il mantenimento del ciclo capillare, il più lungo possibile, permettendo la conservazione della densità, e il recupero, per quanto possibile, del tono e qualità. Anche in questo caso la frequenza di applicazione, devono essere commisurate alla personale evoluzione.
Controllando l’influenza ormonale, si contrastano le conseguenze, ossia miniaturizzazione e superficializzazione, con tutte le conseguenze che queste provocano. In questo modo è possibile, rallentare fortemente l’evoluzione, con progressivo miglioramento della qualità dei capelli. I risultati sono inevitabilmente diversi da persona a persona, perché le circostanze in gioco sono parecchie: ereditarietà, precoce manifestazione, tipo di cuoio capelluto, personale risposta alle sostanze attive, manifestazioni estemporanee di effluvi; di conseguenza il buon riscontro periodico con il vostro consulente, permetterà di ottimizzare al meglio il programma.
È importante ricordare che la condizione è genetica, ne consegue che alla sospensione del trattamento, che avrà fasi più intense e fasi di mantenimento misurate in modo personalizzato, porterà a una regressione dei risultati raggiunti. Inoltre è giusto e corretto dire che ogni trattamento ha lo scopo di conservare la situazione attuale, e prevenire una ulteriore involuzione. Questo vale per tutte le soluzioni topiche e sistemiche a oggi in commercio.