Ricostruzione dei capelli, Botox, Laminazione, Cheratine, Filler, Genoma, Acido Citrico…Sono tra le tante definizioni che nel mondo dei trattamenti per i capelli lunghi e/o rovinati sentiamo più frequentemente.
Ma quali sono le reali differenze
Capiamo prima cosa significa realmente ricostruire i capelli e di cosa si necessita
Quando si parla di ricostruzione capelli l’argomento è molto ampio e non basta concentrarsi solo su una parte della molecola dei capelli o solo su un singolo attivo presente in un prodotto; è necessario considerare tutta la struttura dei capelli.
Esattamente come si può riparare un muro non bisogna concentrarsi solo sul mattone ma anche su quello che è il mattone fa da che cosa è tenuto insieme e quello che riveste il mattone.
Quindi quando si parla di ricostruzione capelli il discorso è molto ampio perché bisogna introdurre:
proteine: di diverso peso molecolare in grado di insidiarsi nella parte corticale, così da consolidare e stabilizzare le fibre;
stabilizzanti delle proteine: per fare in modo che rimangano il più a lungo possibile all’interno delle fibre della corticale:
molecole reticolanti: in grado di creare delle vie di uscita più piccole, in modo tale che le proteine possano avere più difficoltà ad uscire:
filmogeni e ceramidi: per compattare o sostituire la funzione delle cuticole, ricolte a proteggere dall’usura e a contenere le fibre della corticale;
minerali e lipidi: per una miglior lucentezza e per garantire una corretta resistenza all’umidità.
La maggior parte dei trattamenti indicati sopra, son in grado di fare molte di queste azioni, ma ognuna tende a prediligere un obiettivo diverso; sono tutte azioni di ricostruzione ma con risultati ESTETICI, RIPARATORI e di DURATA diversi. Il motivo di tutti questi nomi è ovviamente commerciale, che dovrebbe permettere di comprendere quale sia lo scopo principale. Ma non sempre è come pensiamo.
Nei prossimi articoli svisceriamo quali sono le differenze che contraddistingue l’uno dall’altro.